Sound designer
Il sound designer, un nuovo ruolo, vecchio quanto il fonico.
Sound designer vuol dire manipolare l’attenzione con il suono, plasmarne le variabili ed incantare con le sue sfumature, senza che nessuno si accorga di te.
Quando ho sentito la parola sound designer la prima volta facevo solo il fonico. Questo nuovo termine, sicuramente affascinante dal punto di vista etimologico, è abbastanza complesso da inquadrare per la cultura italiana.
Che cosa vuol dire esattamente il termine sound designer e perché la parola fonico non si usa più così comunemente?
Fonico è una parola italiana, mentre sound designer è inglese. In un mondo sempre più globale alcuni modi di dire mutano. I termini in inglese sono ormai d’uso comune, diventando parte integrante della nostra lingua e, come in questo caso, evidenziano quei POCHI che fanno questo lavoro ad alto livello.
Differenze tra Sound Designer e Fonico
Fra i due termini c’è una certa differenza, anche per quanto riguarda le mansione.
Fonico
Il fonico è un tecnico esperto dell’elemento “suono” e dei suoi comportamenti, sia in un concerto dal vivo sia in una sessione di registrazione. Il suo lavoro è gestire al massimo l’audio, le sue variabili e permettere che la performance sia ineccepibile. Questo aiuta artisti, speaker e attori a risultare i più gradevoli possibile, dal punto di vista sonoro.
Sound Designer
Il Sound Designer, invece, è un termine che racchiude più elementi. Si può affermare che, grazie alle moderne tecnologie e alla facilità nella produzione musicale di oggi, il sound designer può “creare” molto di più. Egli partecipa attivamente alla realizzazione della parte artistica, sia essa di brani che di eventi live.
I fattori moda e tendenza sono altre due caratteristiche fondamentali che influenzano il lavoro di questo professionista, permettendogli di colorare e disegnare il suono delle sue creazioni artistiche, con maggiore libertà rispetto al fonico.
Ci sono comunque, per la gioia di tutti noi addetti ai lavori, un sacco di altri modi in cui potete chiamarci: tecnico audio, sound engineer, sonorista, tecnico del suono, operatore audio, uomo dei pirolini e a volte addirittura DJ!
Operativamente come si svolge il suo lavoro?
Naturalmente, per semplificare, noi Sound Designer siamo coloro i quali conoscono tutti i funzionamenti di quelle tantissime leve, set up, bottoni e variabili che vedete sul nostro grande mixer. Grazie a questo strumento siamo in grado di influenzare moltissimo le performance di un live, di un evento o di una conferenza, con il fine di coinvolgere in maniera totale il pubblico, spesso senza che esso se ne accorga.
Il nostro lavoro, a volte, può essere considerato ottimo quando non viene notato. Quando tutto è andato bene dal punto di vista del suono noi abbiamo svolto il nostro compito in maniera perfetta e possiamo andare a casa, senza applausi del pubblico, ma con la gratitudine di speaker, cantanti e attori, che sanno, che senza di noi, la loro performance sarebbe stata compromessa.
Qual’è il valore aggiunto di avere un Sound Designer?
Il nostro lavoro non si vede ma si sente e come disse un tale molto intelligente “la qualità è fare le cose fatte bene quando nessuno guarda”
Siamo, dunque, una figura fondamentale nella realizzazione di un concerto, di un film, un filmato, una conferenza e di tantissimi altri eventi. Siamo anche una delle leve fondamentali del marketing, sopratutto digitale. Immaginate, infatti, un programma TV in cui si sentisse un audio scadente, quanto ne perderebbe e quali sarebbero le sue conseguenze.
Ad oggi uno degli strumenti fondamentali per comunicare sono i video. Si pensi a quanto, questo canale, perderebbe la sua efficacia senza un ottimo audio. Immaginate di provare ad ascoltare un e-learning, un tutorial o un video di “cazzeggio” senza che esso si senta bene, il suo “potere”, senza alcun dubbio, sarebbe più che dimezzato, nella migliore delle ipotesi.
Conclusioni
Concludo con un immagine davvero carina; una maglietta che ogni “fonico” dovrebbe avere nel cassetto (o nel “case”) che i miei amici mi regalarono al mio 43simo compleanno.
Anche loro, dopo 20 anni che pratico questa strampalata professione, hanno capito di cosa mi occupo: MUOVO TUTTE QUELLE LEVETTE E SCHIACCIO TUTTI QUEI BOTTONI.

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